Venne costruita tra il 1808 e il 1810 da Giocondo Albertolli su incarico di Francesco Melzi d’Eril, cancelliere del Regno d’Italia e grande amico di Napoleone.
La villa, fra le più note del lago, nacque come residenza estiva seguendo lo stile neoclassico lanciato nei primi decenni del Settecento.
È interamente circondata da un incantevole giardino in stile inglese che scende fino al lago, per realizzarlo e raggiungere l’effetto desiderato si provvide ad ampie rimozioni di terreno.
Non manca nessuna delle cose che ci si possono aspettare in un giardino patrizio: il chiosco, la cappella, opera di Vittorio Nesti, che custodisce il monumento funerario di Francesco Melzi (morto nel 1816), due statue egizie in basamento del XIV e XIII secolo a.C, il laghetto con le ninfee, la vasca con la statua di Cupido ed un’altra cappella gentilizia con un portale rinascimentale opera del Bramante.
L’interno, prevalentemente neoclassico, conserva pregevoli opere d’arte, vi sono pareti decorate a stucco dall’Albertolli, tele dell’Appiani e sculture del Canova e affreschi di Giuseppe Bossi, il più vivace dei pittori neoclassici lombardi.
Ospiti di Villa Melzi furono in passato Eugenio Beauharnais, Francesco I d’Austria, Stendhal e Listz, celebri personaggi del mondo della cultura e della politica. Proprietari attuali, per via ereditaria, sono i Gallarati Scotti, e il duca Tommaso, diplomatico e letterato.
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